07 Feb Le 5 caratteristiche del leader vincente nello sport e in azienda
Lavorando con allenatori sportivi e direttori/CEO di azienda, e prima ancora lavorando in azienda e allenandomi per le competizioni sportive femminili, mi sono spesso ritrovata a riflettere sul fatto che le dinamiche ed i nessi logici che si creano nei due diversi ambienti sono molto simili. Così sono molto simili le dinamiche che si creano con la parte femminile presente, in modo particolare in azienda.
Passando dall’altra parte della barricata, ovvero diventando mental coach e trainer, ho constatato proprio che i temi su cui richiedono a noi di lavorare con loro per essere, o tornare ad essere, competitivi sul mercato o nel campionato, sono i medesimi:
• la motivazione
• l’orientamento all’obiettivo
• il team
• il gioco di squadra
• l’importanza dell’errore.
Su ognuno di questi argomenti potremmo tenere sessioni di coaching e sviluppare giornate di formazione, potremmo portare le persone che compongono i team a parlare di come lavorare sugli obiettivi, di come lavorare meglio ed essere più produttivi, di come dare feedback, di comunicazione efficace, e molto altro ancora.
La mia domanda a questo punto è: siamo sicuri che sia tutto nella responsabilità del team? Siamo sicuri che tutte le responsabilità siano di chi lavora sul campo? Siamo sicuri che i vertici dell’azienda, allenatori e direttori, siano esenti da ogni influenza nel gioco di squadra?
Tanto per incominciare, se partiamo dal presupposto che sia un gioco di squadra, la risposta è NO!
È fondamentale che chi guida la squadra abbia la capacità di essere imparziale, di entrare in rapport con il gruppo, di comprenderne con intelligenza le dinamiche comportamentali, che sappia studiare nel profondo le persone senza giudizio e pre-concetti, che offuscherebbero risorse e talenti, e che sappia tenere lontani eventuali pregiudizi di genere, da cui noi donne siamo spesso toccate.
“Mantieni le promesse, ascolta attivamente, sii compassionevole, dì sempre la verità.
Se credi di non poter fare questo, chiediti perché gli altri dovrebbero farlo con te.”
Robin Sharma
Attraverso lo studio delle persone che si hanno in squadra, e comprendendo cosa le motiva e cosa le demotiva, cosa le spinge verso l’obiettivo e cosa le allontana, sviluppando e permettendo ai componenti della squadra di sviluppare le loro caratteristiche, le loro attitudini, mettendosi in ascolto ed osservazione delle dinamiche che si creano tra le persone della squadra, facendo empowerment, si riesce a riconoscere la potenzialità delle persone, ad entusiasmarle e a mettere a frutto i loro talenti.
L’allenatore, così come i direttori e i CEO di un’azienda, che dovrebbero identificarsi nel ruolo di leader, devono essere i primi a saper giocare in squadra, devono possedere quelle doti che li fanno amare dai loro, devono possedere autorità ed autorevolezza, che sono due parole con la stessa etimologia, ma due significati ben diversi: l’autorità definisce il grado di potere all’interno di una struttura/organizzazione, e quindi viene riconosciuta dall’alto, mentre l’autorevolezza è data da ciò che le persone riconoscono in noi, viene dal basso, da coloro con cui si lavora e che ci riconoscono doti e capacità di fare squadra.
La verità è che se hai una buona squadra, ma non sei un buon leader, i risultati non arrivano.
“Essere leader significa ispirare e influenzare, avere una visione chiara di dove si vuole andare e saperla trasmettere ai collaboratori.
Leadership significa liberare il talento delle persone, condividere con loro i propri obiettivi e renderli stimolanti e appaganti.”
Robin Sharma
Come fare allora? Allenare le caratteristiche del leader vincente.
Le 5 caratteristiche dell’leader vincente:
- Guida con l’esempio le persone con cui lavora
- Non fa, convince a fare (con-vince = vincere con)
- Nell’errore cerca il motivo e non il colpevole
- Difende la squadra
- Comprende le caratteristiche di ogni membro e lo spinge oltre i suoi limiti… mentali!
“Ogni successo della squadra è di tutti
e non appartiene a una persona”
Lindsey Vonn
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