20 Mar Bette Nesmith Graham: la donna che inventò il bianchetto copri errori #31donnechehannocambiatoilmondo
Bette Nesmith Graham, è nota come la donna che ha inventato il correttore universale, comunemente conosciuto con il nome di bianchetto.
Bette Clair McMurray, nacque il 23 marzo 1924 a Dallas, negli Stati Uniti, da Jesse McMurray, un dirigente di un’azienda di forniture automobilistiche, e Christine Duva. Si è laureata alla Alamo Heights High School di Sant’Antonio. All’età di 19 anni, sposa Warren Audrey Nesmith, dal quale prenderà il cognome con cui è conosciuta, e nel 1942 ebbero un figlio, Robert Michael Nesmith che diventerà un componete della famosa band The Monkees tanto in voga negli anni ’70. Il matrimonio tra Bette e Warren, presto cominciò a dare segni di stanchezza e dopo la seconda guerra mondiale, i due divorziarono.
Così Bette, nel 1946, a soli 22 anni si ritrova a gestire una situazione molto difficile, un bambino piccolo a carico e senza lavoro. Dopo qualche anno venne a mancare anche il padre, che comunque lasciò a lei e alla mamma delle proprietà da gestire a Dallas.
Nel 1951 ottenne il suo primo lavoro come segretaria di direzione nella Texas Bank & Trust.
Il passaggio dalla scrittura a mano a quella dattilografica con le nuove macchine IBM fu per lei un vero e proprio trauma: non c’ era documento che non fosse privo di errori di battitura.
Bette aveva una passione per la pittura ed una volta, decorando le finestre della banca in occasione delle feste di Natale, si rese conto che, in quel frangente, quando sbagliava non cancellava, ma si limitava a dipingere sopra l’errore: da qui le venne l’ispirazione per creare, nel 1951, il primo bianchetto in assoluto, fatto di tempera bianca, che portava con sé in ufficio.
Lo chiamò “Mistake out” e fu un successone.
I suoi colleghi d’ufficio presto si resero conto dell’efficacia del prodotto e da lì a breve la notizia si diffuse in tutto l’edificio e Bette iniziò a fornire piccole bottiglie etichettate come “Mistake Out”.
Le richieste aumentavano sempre più, così che Bette impiantò nel suo garage, con l’aiuto del figlio Robert Michael, una vera e propria fabbrichetta di «Mistake out», successivamente chiamato «Liquid paper».
Nel 1962 Bette Nesmith sposò Robert Graham, che si unì a Bette e a suo figlio nella gestione dell’attività di produzione del liquido correttore. Il contributo di Graham in azienda fu molto importante in quanto egli portò una combinazione unica di spiritualità, egualitarismo e pragmatismo.
Graham era di religione metodista, poi convertito al Christian Science nel 1942 e questa fede lo aveva ispirato nello sviluppo della sua impresa. Istituì subito la “Normativa sulla privacy” ed il Codice Etico per far meglio comprendere quale fosse la filosofia dell’azienda che aveva cuore i dipendenti ancor prima dei profitti. Bette dal canto suo, riteneva che le donne portassero un contributo essenziale all’azienda dando un aspetto più umano al mondo prettamente maschile del business, cosicché decise di costruire nel luogo di lavoro spazi per lo svago ed il nutrimento del corpo e della mente non trascurando la famiglia. Così nella nuova sede in cui si trasferirono nel 1975, fece costruire una zona verde con un laghetto, una libreria per i dipendenti, ed un asilo. In quegli anni la sua azienda impiegava 200 dipendenti e produceva circa 25 milioni di bottiglie di bianchetto all’anno.
Le grandi industrie si interessarono ben presto a questa nuova invenzione che era diventata così diffusa e richiesta e nel 1979 Bette vendette il brevetto del bianchetto alla Gillette Corporation per 47 milioni di dollari.
Bette Nesmith morì il 12 maggio del 1980, all’età di 56 anni, a Richardson, Texas.
Il suo unico figlio Robert Michael ha ereditato più della metà del patrimonio della mamma. Con una parte dell’eredità ha finanziato la Fondazione Gihon che ha istituito il “Consiglio sulle idee” un think tank con un centro di ritiro situato a nord di Santa Fe, New Mexico attiva 1990-2000, che si è dedicata ad esplorare i problemi del mondo.
Fonti
Le invenzioni delle donne
No Comments